L'azienda U.S.L. Roma G ha indetto, con determinazione dirigenziale del 4 dicembre 2012, una gara d'appalto per l'affidamento in service delle prestazioni di diagnostica per immagini concernenti i cinque Presidi Ospedalieri del territorio.
Un appalto del valore di quasi 50 milioni di Euro da affidare alla Ditta aggiudicataria, che avrebbe provveduto, oltre che all'installazione dei macchinari, anche all'erogazione delle prestazioni di RMN, TAC e Medicina Nucleare.
Avverso detta gara sono insorti i Radiologi dei Presidi Ospedalieri e le strutture accreditate del territorio dell'Azienda U.S.L., atteso che il Bando non era stato, secondo le risultanze in possesso dei ricorrenti, autorizzato dalla Regione Lazio, secondo le normative vigenti.
Il T.A.R. del Lazio, con ordinanza del 15 marzo u.s., ha sospeso il Bando, richiedendo alla Regione Lazio di depositare, entro 15 giorni, chiarimenti in merito all'autorizzazione all'indizione della gara.
A seguito di tale sospensiva,la A.S.L. ha revocato, in autotutela, il Bando, con estrema soddisfazione dei ricorrenti, enunciando altresì la piena legittimazione ad agire delle strutture accreditate dato che il servizio messo in gara era in astratto "suscettibile di incidere sugli spazi di mercato disponibili".
La sentenza, n. 4469 del 7 maggio 2013, è disponibile sul sito www.giustiziaamministrativa.it